Le storie degli Investitori Immobiliari sono a volte incredibili da raccontare e assomigliano alle favole. Ma sono reali e dimostrano che non ci sono persone che nascono œescluse dalla possibilità di avere successo.
Ne abbiamo già raccontate 2, come quella di Grant Cardone, passato dal tunnel della droga a essere uno degli imprenditori immobiliari migliori al mondo, e quella di Dorothy Herman che malgrado tutte le vicissitudini della sua vita è diventata la regina del real estate americano.
Non da meno è la bellezza del percorso che ha portato al successo Lui Che Woo. Oggi tra appartamenti, hotel e casinò, ha un patrimonio che si aggira intorno ai 15 miliardi di dollari, che lo rendono il secondo uomo più ricco d’Asia.
La sua famiglia perde tutto e lui vende noccioline
Questa è solo il lieto fine della storia, che inizia con i peggiori auspici. Lui Che Woo ha oggi 88 anni il 9 agosto, nella sua vita vede di tutto. Innanzitutto, la guerra, la terribile seconda guerra mondiale che fa perdere alla sua famiglia ogni cosa e la costringe a trasferirsi a Hong Kong, durante l’occupazione giapponese. All’epoca era solo un bambino che andava a scuola, ma venne costretto a lasciare gli studi per letteralmente œsfamare i suoi fratelli e sorelle.
Con sua nonna allora si mette a vendere noccioline per strada in un contesto che più terribile non è possibile immaginare. La carestia di quegli anni miete molte vittime e Lui Che Woo, vede cadaveri accatastarsi intorno a lui e persone povere spinte fino al cannibalismo per poter mangiare. Oltre a questo deve subire le angherie e gli insulti delle truppe giapponesi.
Da magazziniere a imprenditore nel real estate
Lui Che Woo non è certo tipo da farsi abbattere dalle difficoltà . Finita la guerra, decide di prendere le redini del destino nelle sue mani e segue lo zio che nel frattempo ha aperto un’azienda che vende parti di automobili. Allora è un ragazzo appena 20enne e diventa in poco tempo magazziniere. Di sicuro un salto di qualità rispetto alla vendita di noccioline in strada, ma Lui Che Woo non è tipo da accontentarsi. Da magazziniere diventa uno dei più bravi consulenti di suo zio e lo aiuta ad espandere il business e ad arricchirsi. Lascia l’attività poi perché ci sono altre strade che vuole percorrere.
Un vero imprenditore è colui che sa osservare e vedere opportunità in ogni cosa.
Lui Che Woo è uno di questi e negli anni cinquanta arriva ai suoi orecchi una notizia: l’esercito americano mette all’asta l’equipaggiamento militare lasciato a Okinawa, dopo la Guerra di Corea. Jeep, camion, ma soprattutto macchinari da escavazione che possono velocizzare la ricostruzione di case e palazzi, distrutti dalle guerre. Malgrado ci fosse l’embargo imposto dagli Stati Uniti a Hong Kong, Lui Che Woo non si arrende e mette in atto tutta la sua diplomazia (qualità che ha acquisito da venditore) per convincere gli americani a vendergli i macchinari per la ricostruzione.
Questa è la sua prima œpentola d’oro . Grazie ai macchinari e all’escavazione delle montagne diventa il principale fornitore di cemento e di altri materiali in città . L’innovazione che porta al mercato è grande: all’epoca si spianano le colline ancora a mano per recuperare terreni. Mentre lui garantisce risultati veloci ai costruttori. Nasce così K. Wah Group che non si limita alla vendita di cemento, ma inizia a investire nel settore Real Estate, prima in appartamenti e palazzi, successivamente in alberghi.
Un vero imprenditore sa vedere lontano
Palazzi e appartamenti lo rendono ricco, ma Lui Che Woo non si arrende: ha carica ed entusiasmo dentro e sente che non ci sono limiti alla sua voglia di costruire nuove cose. È così per i primi alberghi. All’epoca, negli anni Settanta, Hong Kong è in crescita e aumentano i flussi turistici. Eppure, le sistemazioni per i viaggiatori consistono ancora in vecchie locande e pensioni. È allora che acquista un terreno con vista sul porto e costruisce il primo hotel internazionale della città : ne avrebbe costruiti altri sedici, altri due nella città asiatica e 13 in America con la società che apre a San Francisco, la Stanford Hotels International.
Macchinari da escavazione, appartamenti e hotel, œla pentola d’oro di Lui Che Woo si arricchisce di nuovi ingredienti. La sua storia potrebbe finire qui e forse molti imprenditori si sarebbero accontentanti di essere arrivati così in alto partendo da zero. Non lui. A 73 anni vuole stupire ancora. Hong Kong legalizza il gioco d’azzardo a Macao e lui ottiene sei concessioni per costruire casinò. Per farlo inaugura la Galaxy Entertainment. Ed è un’altra scommessa vinta: oggi il 50% della sua ricchezza viene proprio dalla revenue del casinò.
La Galaxy Entertainment arricchisce il suo gruppo, di cui è ancora presidente. Oggi il K. Wah Group, opera oggi in Nord America, nel Sudest Asiatico, in Cina, a Hong Kong e Macau. Ha 200 filiali sparse per il mondo, con 33mila impiegati.
Il sostengo ai più deboli
Oltre al business, Lui Che Woo è noto per le sue attività umanitarie. Nel corso della sua carriera finanzia la costruzione di scuole e università per tutta la Cina. Come i 15,6 milioni di dollari donati alla Chinese University di Hong Kong. Per il suo impegno nell’istruzione, riceve vari riconoscimenti. Quello a cui è più legato è l’onorificenza dei Membri dell’Ordine dell’Impero britannico, conferitogli dalla Regina Elisabetta.
Per promuovere attività umanitarie e finanziarle, ha poi istituito un premio che porta il suo nome (il Lui Che Woo Prize) e che mira a sostenere quelle persone che si battono per il bene della comunità . Tra i vincitori delle scorse edizioni, Yuan Longping, agronomo cinese, impegnato nell’assicurare sicurezza alimentare nel mondo, e Medici Senza Frontiere, per la cura di colera ed ebola.
5 frasi memorabili
Lui Che Woo mago del Real Estate, è conosciuto anche per i suoi modi eccentrici e per la sobrietà del suo stile di vita: a ogni meeting indossa un berretto che vuole ricordare le sue umili origini. Nel corso della sua carriera ha dispensato massime e frasi che sono diventate memorabili e testimoniano il suo modo originale di intendere la vita. Ne riportiamo alcune tra le più belle.
- «Il segreto del mio successo? Sono stato fortunato »
- «Le componenti di un buon business sono tre: civiltà , energia positiva ed educazione morale »
- «Se sto pianificando la mia pensione? Assolutamente no! Come dovrei passare il tempo se mi ritiro? Guardando alba e tramonto ogni giorno? No, grazie: io so sempre come combinare lavoro e tempo libero ».
- «Se faccio soldi sono felice. Se li perdo sono felice lo stesso ».
- «Se non ti prendi un rischio, non farai nulla nella vita. Da giovane avevo la fiducia di poter usare la mia esperienza per cambiare e migliorare il mio Paese ».
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Giancarlo Donadio