Stai pensando di comprare una casa per metterla a reddito? Puoi usufruire di una riduzione fiscale del 20%.
Prima, però, di spiegarti come ottenere 8 anni di agevolazioni fiscali, devo farti una breve e utile premessa.
Non ci sono dubbi sul fatto che comprare una casa sia ancora l’investimento preferito da milioni di italiani, perché lo ritengono più sicuro dei BOT che si svalutano in base all’inflazione.
Ma c’è anche una componente culturale importante che agisce come leva.
Durante i miei 30 anni di attività , infatti, il 90% delle persone che ho incontrato e che volevano acquistare un immobile, lo faceva soprattutto per “avere una casa tutta mia”. Per loro questo non solo significava eliminare le spese di affitto, ma anche ottenere quella sicurezza che soltanto una casa di proprietà può dare.
Eppure, da imprenditore immobiliare, ho sempre sconsigliato di comprare una casa per andarci a vivere, perché se compri un immobile che ha dei costi e non ci ricavi nessun guadagno, non stai investendo. Stai semplicemente acquistando delle “spese fisse mensili e annuali”.
Una casa messa a reddito
C’è quindi una grande differenza tra comprare casa e investire in una casa.
Chi compra casa elimina le spese di affitto, ma con l’abitazione compra anche le tasse da versare sugli immobili e tutte le spese di ordinaria e straordinaria manutenzione che richiede. Insomma, avere una casa di proprietà e viverci significa solo un’uscita continua di denaro.
Chi investe, invece, in una casa ha delle uscite di denaro solo per l’acquisto e la manutenzione straordinaria. Per il resto:
- risparmia le spese per la manutenzione ordinaria;
- GUADAGNA dall’affitto dell’immobile.
La differenza tra comprare e investire, allora, sta tutta nel guadagno e ci guadagni solo se compri una casa e la affitti.
L’affitto che ricavi, quindi, è la rendita mensile del tuo investimento!
Guadagna dalla crisi del mercato immobiliare mettendo a reddito il tuo immobile
Le case non si vendono! Ormai questa frase la ripetono tutti quelli che lavorano nel mercato immobiliare, perché c’è la crisi, manca la liquidità e gli immobili restano invenduti.
Eppure, le case che non si vendono si comprano, anzi si devono comprare proprio in questo momento, perché aumenta la richiesta di immobili in affitto.
Anche lo Stato ha preso provvedimenti in questo senso e lo ha fatto proprio per incentivare l’acquisto di immobili da mettere a reddito e offrire un vantaggio ai proprietari di case.
Come funzionano le agevolazioni per chi mette a reddito una casa?
Trattandosi di una misura molto interessante per l’attuale mercato immobiliare in sofferenza, mi sono informato sui dettagli di questo provvedimento e ho recuperato dei dati molto utili a chi ha intenzione di investire nel mattone.
Innanzitutto ci sono dei tempi da rispettare e gli immobili devono avere determinate caratteristiche.
Riceve, infatti, le agevolazioni fiscali chi dal 1 gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2017 acquista:
- immobili residenziali nuovi che risultano invenduti al 12 novembre 2014
- immobili residenziali che sono stati oggetto di ristrutturazione edilizia o di restauro o di interventi che ne hanno risanato lo stato di conservazione.
Oltre ai tempi e alle caratteristiche dell’immobile, anche l’acquirente deve avere certe caratteristiche.
Infatti possono ottenere le agevolazioni SOLO le persone fisiche che non gestiscono delle attività commerciali.
Per quanto riguarda l’ammontare delle agevolazioni, invece, sono previsti:
- una deduzione dal reddito del 20% del prezzo di acquisto dell’immobile (così come risulta dall’atto di compravendita),ma fino a un tetto massimo di spesa di 300.000 euro;
- una deduzione che riguarda gli interessi passivi relativi al mutuo acceso per l’acquisto dell’immobile da mettere a reddito.
Le condizioni da rispettare per avere le agevolazioni
Per poter usufruire di queste agevolazioni bisogna rispettare queste quattro condizioni:
- entro 6 mesi dall’acquisto, l’immobile va locato a carattere continuativo e con un contratto di almeno 4+4 anni;
- l’immobile non deve appartenere alle classi A1, A8 e A9 e deve possedere prestazioni energetiche certificate in classe A o B;
- il canone di locazione non deve superare quelli predeterminati per regioni oppure devono essere al minimo importo tra quelli concordati e quelli derivanti dalla locazione a canone speciale;
- tra locatore e locatario non devono esserci legami di parentela di primo grado.
Ma perché 8 anni di agevolazioni fiscali?
Perché la deduzione va suddivisa in 8 quote annuali di identico importo, a partire dal periodo di imposta in cui avviene la stipula del contratto di affitto.
Da imprenditore immobiliare devo riconoscere che c’era davvero bisogno di una misura del genere, perché viene incontro sia alle esigenze abitative di chi non ha la possibilità di comprare una casa, sia a quelle di chi ha paura ad investire in immobili.
Ci vorrebbe, a questo punto, un intervento simile anche per chi vuole acquistare locali commerciali da mettere a reddito, magari vincolandoli a un certo tipo di contratto di locazione. Sarebbe, infatti, una bella mossa per dare una mano a tutte quelle persone che hanno voglia di impiantare una nuova attività , ma non se lo possono permettere a causa dei costi troppo alti.
Se ci fossero delle agevolazioni anche in questo senso, il commercio potrebbe ripartire, con la soddisfazione di chi mette a reddito un immobile e di chi lo affitta.
il riferimento legislativo è il seguente >>> http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/09/12/14G00149/sg
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Buona Vita
Antonio Leone