Dal 1 ° ottobre 2015 va in vigore il nuovo Ape (Attestato di Prestazione Energetica) che certifica a quale classe energetica appartiene la tua casa: la novità è l’introduzione di quattro differenti livelli della classe A (dalla A4 alla A1).
Ma vediamo con ordine di cosa si tratta e perché è un attestato importante se vuoi vendere o dare in affitto un tuo immobile.
Che cos’è l’Ape?
E’ il documento che determina quale rendimento energetico possiede il tuo immobile ed è essenziale se hai intenzione di venderlo o darlo in affitto, perché viene sempre aggiunto agli atti per assicurare la trasparenza nelle compravendite e nelle locazioni.
Ad oggi le classi energetiche sono 7 e vanno dalla più alta A alla più bassa G, ma dal 1 ° ottobre le classi passano a 10: infatti la classe A avrà quattro livelli, quindi si parlerà di A1, A2, A3, A4, B, C, D, E, F, G, in base a quanta energia “consuma” l’immobile preso in considerazione.
Questa certificazione è rilasciata da un tecnico accreditato dalla Regione, che valuta sia la prestazione energetica estiva, sia quella invernale, dando suggerimenti su cosa fare per migliorare le prestazioni esistenti. Il costo dell’Ape varia a seconda del tipo di immobile considerato e della città in cui è ubicato, ma di solito si va da un minimo di 90 euro a un massimo di 300.
Cosa cambia con il nuovo Ape?
Innanzitutto si tratterà di un Ape unico per tutto il territorio nazionale. Questo vuol dire che le linee per la sua compilazione saranno identiche in ogni regione e in ogni provincia italiana, a differenza di quanto accade ora.
Poi, sarà obbligatorio redigere un nuovo Ape ogni 10 anni, perché nel tempo possono essere fatte delle modifiche all’immobile e bisogna tenerne conto.
Sarà obbligatorio redigere l’Ape anche dopo ogni lavoro di ristrutturazione che cambi la struttura dell’immobile o gli impianti energetici.
Non sarà più possibile una valutazione online o a distanza, ma sarà obbligatoria almeno una visita sul luogo da parte dei tecnici abilitati.
Cosa deve contenere il nuovo Ape?
Nell’Ape si dovranno indicare:
- la prestazione energetica totale;
- la classe energetica;
- le emissioni di anidride carbonica;
- l’energia esportata;
- le proposte per migliorare l’efficienza energetica, indicando quelli più convenienti;
- la capacità di contenere i consumi per il riscaldamento e il raffreddamento.
Dal prossimo 1 ° ottobre, dunque, tutti gli Attestati di prestazione energetica dovranno attenersi a queste direttive, soprattutto con lo scopo di avere quanti più edifici ad energia zero è possibile. Infatti, questa normativa renderà obbligatoria dal 2021 anche la costruzione di nuovi edifici che appartengano almeno alla classe energetica B, per garantire risparmi sempre più cospicui e un sempre più basso impatto ambientale, grazie all’uso delle fonti rinnovabili.
Le multe per chi non si atterrà alla nuova direttiva
Il decreto stabilisce anche le sanzioni pecuniarie per chi non si atterrà al nuovo Ape. Le multe sono previste per:
- il certificatore, che dovrà pagare una multa da 700 euro a 4.200 euro per un Ape compilato scorrettamente;
- il costruttore/proprietario, cui spetta una sanzione da 3.000 a 18.000 euro se non presenta l’Ape per gli edifici nuovi, ristrutturati e se mette in vendita o in affitto l’immobile;
- il direttore dei lavori, che deve pagare una multa da 1.000 a 6.000 euro se non presenta l’Ape al Comune.
Viste le sanzioni, conviene sempre mettersi in regola con le nuove disposizioni e soprattutto se si ha intenzione di vendere o affittare un proprio immobile. Ma il nuovo Ape ha il grande vantaggio di spingere sempre più verso un consumo ridotto e intelligente delle risorse energetiche, quindi ben venga la sua vocazione ecologica, prima ancora di quella normativa.
E tu sei d’accordo con questo nuovo decreto? Credi che agevolerà le compravendite immobiliari e le locazioni o sarà un disincentivo?
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Buona Vita,
Antonio Leone