Oggi ci troviamo in un periodo storico inedito, sia il mutuo a tasso fisso che quello a tasso variabile sono su livelli bassissimi, ecco come puoi scegliere il mutuo adatto alle tue esigenze.
Questa situazione apparentemente surreale è una conseguenza dell’inflazione che stenta a ripartire sia nel nostro paese che in Europa, in questo scenario era prevedibile che anche i mutui ne risentissero e quindi di conseguenza crollassero i tassi.
L’importanza della durata
Un fattore determinante nella scelta del mutuo è la durata.
Oggi le banche concedono mutui per durate solitamente fino a 30 anni, ma generalmente tendono ad applicare la seguente formula: età del mutuatario + durata del mutuo < = 75 anni, come ho scritto in questo articolo sul Prestito Vitalizio Ipotecario.
Difficilmente la banca concede un mutuo trentennale ad un sessantenne, poiché verrebbe estinto a 90 anni, quando statisticamente aumentano le probabilità di decesso.
Spesso si opta per mutui di lunga durata (25-30 anni), in modo da avere un esborso che abbia un incidenza che non condizioni troppo la qualità della vita, senza considerare però, che allungando la durata aumentano di conseguenza gli interessi(e quindi i costi):
ad esempio se accendi un mutuo di 150.000 euro in 10 anni e ipotizzando un tasso fisso del 2,5% puoi notare che la rata ammonta a 1.414 euro/mese e al termine del piano di rimborso avrai versato meno di 20.000 euro di interessi.
Se al contrario aumentiamo la durata di altri 10 anni, quindi mutuo ventennale, la rata crolla ma gli interessi schizzano alle stelle: circa 41.000 euro, per tale motivo bisogna valutare attentamente i pro e i contro di queste operazioni.
Diventa curioso fare un paragone fra oggi, dove i mutui possono arrivare anche ad un tasso fisso del 2,5% e a tasso variabile di 1,5%, con gli anni ’80 dove si poteva arrivare ad accendere un mutuo anche al 17-18%.
Cambiano i tassi dei mutui, ma la domanda rimane sempre la stessa: conviene il tasso fisso o variabile?
Per scegliere se conviene accendere un mutuo a tasso fisso o variabile è necessario esaminare brevemente la situazione economica.
L’Europa e l’Italia sono in deflazione, ovvero i prezzi dei beni tendono a scendere in quanto la domanda scarseggia, costringendo i venditori ad abbassare i prezzi.
- Mutuo a tasso fisso: nei primi 2 mesi dell’anno abbiamo assistito ad un fenomeno singolare, ovvero un ribasso insolito per quanto riguarda i tassi: l’indice a 20 anni è sceso sotto l’1% contro l’1,6% di inizio anno, l’indice a 25 e 30 anni hanno perso tra il -0,6 e -0,7%, quindi se adesso si decide per un mutuo a tasso fisso si potrà beneficiare di tassi ai minimi storici, ma salvo successive surroghe, rimarrà così fino alla sua estinzione, senza beneficiare di eventuali condizioni economiche favorevoli. Questo tipo di mutuo garantisce rate costanti, ed è quindi consigliabile per chi preferisce spendere mensilmente un po’ di più, ma essere al riparo da eventuali oscillazioni del denaro.
- Mutui a tasso variabile: a differenza dei precedenti, i mutui a tasso variabile vanno valutati mese per mese, e conviene studiare l’andamento dell’indice Euribor. In questo momento questo interesse è negativo, dunque sono le banche a pagare la Banca Centrale Europea per depositare i soldi, e non è finita qui , poiché per stimolare le banche a prestare liquidi in eccesso, e far ripartire la domanda, i tassi stanno scendendo ulteriormente. Questo tipo di mutuo garantisce attualmente un risparmio certo sulla rata mensile, ma non è detto che in futuro il i tasso variabile potrebbe subire oscillazioni al rialzo e quindi far aumentare la relativa rata, chi sceglie questa soluzione deve essere pronto eventualmente ad affrontare una spesa mensile più alta.
Prima di concludere questo articolo desidero darti 3 piccole dritte che possono risultare molto utili nella scelta del mutuo:
- Gli istituti bancari tendono a pubblicizzare le offerte di mutuo attraverso lo spread, ma confrontare più offerte tenendo conto solo questo parametro non è la mossa giusta, in quanto lo spread è solo un parte dei costi che compongono il mutuo, ecco perché diventa importante guardare il Taeg
- Nella scelta della banca per il mutuo, non contano le dimensioni o il nome dell’istituto, ma semplicemente l’offerta più vantaggiosa
- Quando chiedi un mutuo sei tu in una posizione debitoria e non la banca, quindi ciò che conta è la capacità reddituale personale
Spero di esserti stato utile a capire la situazione economica attuale per valutare e scegliere al meglio il mutuo più adatto alle tue esigenze.
Se poi sei interessato al mercato immobiliare, o sei un investitore immobiliare, potresti trovare interessante leggere questo articolo che ho scritto sui mutui ad hoc per partecipare alle aste immobiliari
Buona Vita
Antonio Leone