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sistema di garanzie NPL Fonte: Ministero del Tesoro

Il parto è stato molto lungo e tumultuoso, l’Italia voleva in tutti i modi evitare che l’Europa definisse la Bad Bank Italiana come aiuto di Stato.

Stiamo parlando dell’inevitabile soluzione, per salvare le banche, adottata dal Governo Italiano nel  Consiglio dei Ministri n. 103 del  10 Febbraio 2016 e che recita testualmente:

“Il decreto legge include inoltre le disposizioni che permettono di avviare il regime di garanzia sulle passività  emesse nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione realizzate a fronte della cessione da parte di banche italiane di portafogli di crediti pecuniari qualificati come sofferenze. La misura ha caratteristiche tali da escludere la presenza di elementi di aiuto come formalmente confermato oggi dalla Commissione europea.

Scopo della misura è favorire lo sviluppo del mercato italiano dei nonperforming loans  NPL (prestiti non performanti), facilitando l’accesso di investitori con orizzonte di medio-lungo periodo e contribuendo a ridurre la forbice di prezzo tra chi vende e chi compra crediti deteriorati, che rappresenta l’ostacolo principale per la crescita di questo mercato.

La garanzia dello Stato può essere concessa solo ai titoli della classe senior e  purché questi abbiano previamente ottenuto un livello di rating da una agenzia riconosciuta dalla BCE corrispondente a un investment grade. La garanzia diviene efficace quando la banca abbia venduto più del 50% dei titoli junior.

La garanzia è onerosa e il prezzo della garanzia è costruito prendendo come riferimento i prezzi dei credit default swap di società  italiane con un rating corrispondente a quello dei titoli senior che verrebbero garantiti.

Il decreto legge definisce anche le caratteristiche delle operazioni ammissibili e dei titoli senior, la procedura di richiesta e l’eventuale fase di escussione delle garanzia.”

Cerco di chiarire perché è stata fatta questa manovra  e rendere chiaro l’intento del legislatore, il questo caso il consiglio dei Ministri, che come al solito scrive in burocratese.

L’economia che conosciamo oggi si basa sul debito ed in particolare sui soldi che le banche prestano alle famiglie ed alle imprese che vogliono anticipare investimenti oppure comprare case.

Come puoi vedere dal grafico che segue, fino al 2008 le sofferenze bancarie si attestavano sui 50 miliardi di euro ed erano in linea con altri stati europei e per un certo senso sostenibili dal sistema. Cosa è successo dal 2005 al 2015? Semplicemente i Crediti Incagliati, che in inglese vengono definiti NPL, sono schizzati da 50 MLD a oltre 200 perché sia le imprese che le famiglie non sono riuscite più ad onorare e restituire i loro debiti.

Crediti Incagliati NPL

In verità  come sono solito ripetere la “Crisi” come la propongono i media oramai dal 2007 c’entra bene poco ed è piuttosto una crisi bancaria a pesare sul sistema economico.

L’operazione, che il governo italiano ha preparato, duplica semplicemente quella varata dal governo americano subito dopo il fallimento della “Lehman Brothers” storica banca fondata nel 1850. Ci siamo accorti cioè, dopo soli 7 anni, che le banche non avrebbero più potuto prestare denaro in quanto non avevano garanzie idonee a farlo.

Nel mondo in cui viviamo l’economia non gira senza debito e quindi questa manovra potrebbe innescare una rinnovata fiducia e far ripartire grandi investimenti e conseguente aumento di occupazione.

Ma veniamo a noi ed alle nostre opportunità  sul mercato immobiliare, come possiamo noi piccoli investitori immobiliare giovare di queste nuove leggi?

Ecco un passaggio quasi nascosto nel decreto banche che può cambiare il modo di fare investimenti immobiliari per i prossimo 10 mesi.  

tassa-200-per-acquisto-alle-aste

Questa norma è stata studiata per per le “Banche Immobiliari” che compreranno gli immobili passando per la porta, facendo rientrare dalla finestra i soldi che avevano prestato.

In pratica lo schema è semplice, la banca ha un credito ed attraverso altra società  compra la casa pignorata paga solo 200 euro di tasse poi la rivende entro due anni ed attraverso la sua agenzia, rientrando del credito a suo tempo effettuato e semmai facendo accendere un nuovo mutuo al futuro acquirente.

E noi possiamo farlo? Assolutamente si!

Si riapre il mercato delle aste immobiliari e noi siamo già  pronti, chiaramente io e la mia rete di agenzie  Accord S.p.A.,  ad acquistare per poi appunto rivendere entro 24 mesi.

Buona Vita,
Antonio Leone

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